Due giovani laureati all'Università di Bari sono in partenza per il Paese africano per un progetto didattico-umanitario di due settimane.
dalla Puglia a Roma, poi ad Addis Abeba, in Etiopia, fino a Guandumehy, distretto di Mbulu, in Tanzania e il paesino di Daudi. Per insegnare quello che hanno studiato all'Università di Bari: la matematica. "Del resto, quello sappiamo fare", ci scherzano su. È l'avventura che aspetta Alessandro Spagnuolo e Antonio Russo, laureati baresi di 25 anni, impegnati da oggi in un progetto umanitario con l'associazione Karibuni assistenza alle popolazioni (Akap).
dalla Puglia a Roma, poi ad Addis Abeba, in Etiopia, fino a Guandumehy, distretto di Mbulu, in Tanzania e il paesino di Daudi. Per insegnare quello che hanno studiato all'Università di Bari: la matematica. "Del resto, quello sappiamo fare", ci scherzano su. È l'avventura che aspetta Alessandro Spagnuolo e Antonio Russo, laureati baresi di 25 anni, impegnati da oggi in un progetto umanitario con l'associazione Karibuni assistenza alle popolazioni (Akap).
"Ho assistito a Ferrara dove ora studio - ci racconta Spagnuolo - ad un seminario Akap e ho visto che gli operatori erano giovani, miei coetanei. E allora ho pensato di provare a cimentarmi". Il loro appello alla solidarietà gira in rete da più di un mese: hanno raccolto tra i loro amici righelli, squadre, compassi e goniometri ormai in disuso per portarli ai nuovi studenti. I giovani neoprofessori saranno per due settimane il terminale di un progetto triennale di tipo educativo. "L’idea principe del progetto non è solo quella di fornire materiale scolastico - si legge sul sito ufficiale - divise obbligatorie spesso al di là delle possibilità familiari, e dare l’opportunità a studenti meritevoli di continuare l’istruzione scolastica, ma anche di essere membri attivi nel processo di educazione/istruzione degli studenti".
"Ci siamo confrontati con delle ragazze impegnate in un progetto in Etiopia nei reparti di maternità - dicono ancora i ragazzi - e ci hanno detto di aver imparato di più in quei giorni sul campo che in tutti gli anni di studio. In proporzione, vorremmo provarci anche noi".
La Tanzania è stata classificata dalla Banca Mondiale fra i dieci Paesi più poveri del mondo. Guandummehy è un villaggio immerso nella campagna, le capanne sono spesso costruite con materiali di fortuna (fango, terra), ed il principale mezzo di sostentamento della popolazione locale è l’agricoltura, che raccoglie in particolari periodi dell’anno tutta la forza manuale disponibile, dunque anche quella di bambini e ragazzi a cui è impedito il giusto proseguimento degli studi.
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