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sabato 26 gennaio 2013

Nuova vita per Camilla


  
Camilla di Borbone delle Due Sicilie, Duchessa di Calabria, nasce da una nobile famiglia meridionale
Camilla è bella, gioviale e sempre ottimista.

 Dopo aver servito i popoli italici per qualche anno, nonostante una vita piena di agi e ricchezze: Camilla vuole vedere il mondo, inizia a sognare l'africa.
Mossa dall'amore per i più sfortunati approda un giorno non molto lontano a Nyololo.
Ma ahimè, dopo un prodigo periodo al servizio di poveri e bisognosi, Camilla deve far conto con gli acciacchi dell’età e si riscopre fragile, inutile, ferma. Le continue visite mediche non le permettono di lavorare e questo immobilismo la porta alla depressione, chiudendosi in un silenzio a lei nuovo. Le dissestate strade dei villaggi non sono adatte alle sue vecchie e affaticate sospensioni e quel fiatone persistente, le impedisce di percorrere lunghi tragitti. No certo, Camilla lo sa... non può più competere con le nuove ambulanze e con triste rammarico le guarda sfrecciare baldanzose nelle situazioni d'emergenza.


Ma ancora un effimero barlume di speranza sfavilla flebile nel cuore di Camilla. La cura per lei consisterebbe non solo in un motore migliore, ma anche in una metamorfosi dell’anima. Camilla desidererebbe trasformasi in un mezzo di trasporto quotidiano capace di congiungere il Centro di Salute di Nyololo alla grossa strada asfaltata, che conduce alle grandi città. Conosce, infatti, quanto sia faticoso per i pazienti percorrere a piedi quei 7 km di sole e polvere, privi di trasporti pubblici, che li separano dalle tanto attese cure mediche. E, quindi, Camilla sogna. Sogna di diventare
dala dala, il mezzo pubblico accessibile a tutti in Tanzania.

Oggi, Gennaio 2013, noi abbiamo deciso di rimboccarci le maniche per dare nuove possibilità a Camilla, ma non lo possiamo fare senza il tuo aiuto!! Rivolgiamo, quindi, anche a te quest'appello che ci permetterà di regolarizzare il cuore della nostra vecchia ambulanza con un motore nuovo e rinnovarla nell'anima, permettendole d'impreziosirsi con sedili e corrimano, facendosi bella per i pazienti di Nyololo.
Un trasporto più facile al centro di salute di Nyololo continuerà a permettere la possibilità di cure ai 30 pazienti che giornalmente frequentano l’ambulatorio, l’accesso ad un parto in sicurezza alle 20 gravide che ogni mese preferiscono partorire in ospedale piuttosto che a casa e farmaci antiretrovirali e sostegno morale ai 600 pazienti sieropositivi, che mensilmente frequentano la clinica.
Oltre a ciò, la nuova Camilla, renderà il Centro di Salute di Nyololo accessibile a tutta quella fetta di popolazione per cui quei 7 km di sterrato costituiscono un limite, economico o fisico, tutt'oggi insormontabile.
No no, non pensare a grosse e insostenibili donazioni, abbiamo deciso di far arrivare questa storia ai nostri amici, per regalare a te, in quanto tale, un sogno ed un sorriso. Il sogno di Camilla e il sorriso di fronte ad un'idea bizzarra, che qui, in Tanzania, non solo diviene realizzabile, ma opportunità e sviluppo.
Sono sufficienti quei pochi spiccioli che, a cuor leggero e con questo sorriso in volto, ti senti di voler far arrivare in questo mondo di problemi e soluzioni stravaganti.

La POSTEPAY di Camilla, su cui fare il versamento, è:
4023 6004 4817 8337
Eleonora Motta

Il versamento su POSTEPAY può essere effettuato:
Recandosi direttamente in posta
Dal sito della tua banca (se te lo permette)
Dal sito www.postepay.it

Oppure, per le donazioni più generose (la speranza non è mai troppa), il suo conto corrente è:
Eleonora Motta, Via Achille Grandi 2/A, 23891 Barzanò (LC)
IBAN: IT65 X030 6950 9206 1200 3325 857
BIC: BCITITMM
Causale: Un nuovo Natale per Camilla da parte di
(inserisci il tuo nome)

Basta poco per ciascuno, donato nella fiducia nei nostri confronti. E se poi tu farai conoscere la storia di Camilla a coloro che di te si fidano, potremmo far correre questo sogno lontano, sopra limiti e pessimismi, all'insegna della fiducia reciproca e del cambiamento, che sempre nasce dalla nostra fantasia.



Aiuta Camilla a realizzare il suo sogno!!!
E poi vieni a trovarci a Nyololo, avrai diritto ad un trasporto gratis!! :)
dani, ele, mati & patty

mercoledì 16 gennaio 2013

Dopo un anno ... poche convinzioni?!


di Matilde Ner

Cari amici,
vi salutano tutti. Alla notizia del mio ritorno in Italia qualsiasi tanzaniano mi si è pregato di salutarvi.
Quindi vi saluta lo scaltro commerciante di stoffe zanzibarino, l’infermiere Jacob, il medico farabutto, il maestro generoso, la prostituta e la santa, l’affannata venditrice di foglie di thè, la sarta paziente, il vecchio venditore di melanzane col cappello grigio, il carbonaio, Guerino il Boss di Nyololo, il contadino, chi raccoglie il mais e chi lo stocca.
In quest’anno sono stata travolta dai sentimenti più variegati come chiunque e ovunque, dall’insofferenza alla gioia di essere qui, dalla convinzione allo smarrimento, mi sono arrabbiata e  emozionata nel giro di un’ora per la stessa cosa, e durante tutto ciò ho subito una lenta, e chissà se reversibile, tanzanizzazione.
Quindi mi sono ritrovata a indossare un cappellino di lana in una giornata vagamente fresca, indifferente davanti ad un autobus già in ritardo che buca nel mezzo del nulla, a cadere in una specie di stato di trance durante interminabili viaggi in dala dala per evadere il caldo e la polvere, a dire indifferentemente Nyololo o Nyororo (qui le erre e le elle sono interscambiabili), e un paio di volte ho accettato la morte come parte organica della vita.
Certe cose che ho trovato al mio arrivo inaccettabili le ho trovate poi normali o addirittura giuste capendo che a volte forse sono le circostanze che fanno gli uomini.
E così, una volta in Italia dovrò ricordarmi che il pesce non si può sempre mangiare con le mani, che non si entra in 8 su un taxi, che essere in fila ha un senso e che certe cose a tavola, in Occidente, non si possono fare.
Quest’anno ho avuto alcune rinunce che a volte mi sono pesate e solo adesso capisco che tutto ciò che mi è mancato è stato ampiamente ripagato da privilegi unici. Eccone alcuni. 
Avere per una sola notte un cortile pieno di lucciole, trovare qualcuno a cui poter rivelare il mio essere agnostica sapendo che non sarei stata giudicata nonostante il non avere una religione, qui, è considerata un’anomalia, lasciarmi spiegare da una donna masai perché a volte una sposa desidera che il marito abbia un'altra moglie, provare attrazione e paura davanti ad una natura lussureggiante e vibrante.
E poi, scoprire divertita che come per noi loro sono un po’ tutti uguali, per noi loro siamo lo stesso e io posso essere Eleonora, Patti o Daniela indifferentemente. Nuotare in una cascata ai piedi del Kilimanjaro, sentirmi dire con convinzione e ammirazione che fino a cinquanta anni fa ichaga, tribù del nord, più longevi arrivavano anche fino ai 130 anni, assistere a dei miracoli tra cui Grace una bimba ustionata, rimasta ossa e un po’ di carne fresca e poi abbandonata a marcire e poi trovata e accudita da una sconosciuta che la ama e quindi basta, è abbastanza, guarirà.
Aver vissuto in un contesto che mi ha permesso di superare in parte alcune mie paure:
-gli insetti, ora so uccidere una blatta;
-le tenebre, so passeggiare in un sentiero buio pesto senza avere il batticuore;
-il fuoco, so accendere quel normalissimo forno con un fiammifero!
E ancora altri privilegi, quali, parlare d’amore con un camionista romantico, sapere che i bracciali di rame si puliscono bene con la terra, essere a volte trattata alla pari da un collega, sentire il sapore del vento di Nyololo da quanto l’aria è pulita, essere invitata da un’altra donna a pitturarmi le unghie dei piedi di rosso carminio per aumentare la mia sensualità, imparare da un bambino che con una mano si può contare oltre al 5, ben fino al 14, grazie alle falangi.
Scoprire che in swahili materassi si dice magodoro, parlare di AIDS su una barca affollata sul lago Tanganika e rispondere a domande che nessuno di solito osa chiedere, vedere un varano blu e argento in mezzo ad una città, condividere uno sguardo complice con una sconosciuta davanti ad una messa troppo lunga e un pastore troppo concitato, ubriacarmi di stelle, trovare una macchina da scrivere con un foglio inceppato con su scritto in swahili “Storia della mia vita” e appropriarmi di quel racconto.
 Dopo un anno ho solo poche convinzioni.
La prima è che tutto mondo è paese. Né più ospitali, né più ladri. Né più solidali, né più felici. La realtà socio-economica, geografica rende inevitabilmente le genti diverse ma dopo aver capito che non ha senso confrontare due mondi imparagonabili, il nostro e questo, ho trovato poi sempre e solo l’uomo con le sue debolezze o le virtù, con la sua brama di potere o i suoi gesti di amore sconsiderato.
La seconda è che sono ignorantissima e la realtà che ci è dato cogliere non è che parziale e provvisoria, è tutto così complesso per essere semplificato in bene e male e che spesso orrore e meraviglia stanno appiccicati. E che certe cose non le capirò mai: perché un uomo e una donna non si possono baciare in pubblico ma quando ballano è che come se facessero sesso da vestiti, come mai alcuni indossano le cuffie da piscina per andare in giro, come mai qui ramazzano il suolo con una scopa senza il manico, come mai è così importante continuare a fare tanti figli anche se si è poverissimi, perché Balotelli, Gheddafi e Obama possono essere celebrati su una stessa maglietta poiché considerati tutti e tre eroi africani, ma forse non è necessario capire tutto.
E infine che gli scambi umani sono la cosa più arricchente sulla terra e che ciò che ci arriva dagli altri sono solo doni.
Da questo paese con poche parolacce e gentilezza, buon anno a tutti!
A tra poco!!
Mati

sabato 5 gennaio 2013

èAfrica, concorso sulla Tanzania

Foto e video per raccontare la Tanzania e l’Africa. E’ il concorso èAfrica del Cuamm-Medici con l’Africa.  Partendo dall’ospedale di Tosamaganga, in Tanzania, i partecipanti dovranno usare la loro arte vide – fotografica per mostrare la storia di una o più persone che da quell’ospedale sono passate o che lì lavorano, si curano, aspettano.
Partecipando al contest, giovani artisti fino a 35 anni potranno raccontare l’Africa dei problemi e delle sfide quotidiane, del coraggio di andare avanti e della solidarietà, attraverso un progetto che poi verrà realizzato dai vincitori. In palio una masterclass in Tanzania. Scade il 15 marzo 2013.

Bando integrale
Raccontateci una storia, cercatela in un luogo lontano, dove la terra è rossa e l’orizzonte pare infinito. Tutto ha inizio lì, a Tosamaganga, nel distretto di Iringa in Tanzania, all’interno di un piccolo ospedale. Anche in un posto così, con soli 200 letti e persone che vanno e vengono, si celano infinite storie. A voi raccontarci l’Africa che si incontra a partire da quel piccolo centro di salute, dove qualcuno se ne va, altri ricevono il benvenuto al mondo.
Da questo stesso luogo si dipaneranno le storie, come fili diversi di un unico gomitolo. Cinque di queste storie diventeranno poi un progetto multimediale reale: i cinque artisti selezionati infatti saranno invitati a partecipare al masterclass condotto dal fotografo Enrico Bossan in Tanzania, dove trasformeranno le storie in progetti multimediali reali.

Perché
Raccontare l’Africa e sensibilizzare il pubblico europeo su un continente grande e fragile è da sempre tra le priorità di Medici con l’Africa Cuamm. Per far questo la ong si avvale spesso della collaborazione di artisti e professionisti, che attraverso la propria arte interpretano e danno voce ai progetti di intervento, alle persone e agli obiettivi dell’organizzazione.
Proprio in questo quadro, nel 2003 era nato il progetto èAfrica con il fotografo Enrico Bossan, con l’intento di restituire l’immagine di un’Africa inedita, sorprendente, problematica, vitale. Esercizio di lettura e di ascolto, il progetto ha creato uno spazio aperto al racconto che l’Africa in mille modi fa di se stessa attraverso un percorso di 100 scatti a colori per comunicare realtà e dimensioni poco esplorate.
Con questo stesso scopo si è deciso di creare una nuova iniziativa in cui affidare il racconto di Medici con l’Africa Cuamm a giovani artisti, guidati da Enrico Bossan, scopritore di talenti e direttore artistico del progetto. La masterclass intende così fornire le linee guida fondamentali per sviluppare un’idea e trasformarla in progetto fotografico o multimediale, avvicinando i giovani artisti al linguaggio del racconto di contesti difficili, in cui imparare a raccontare una realtà complessa con il proprio codice espressivo.

Sezioni del concorso
Il concorso si compone di due sezioni: video e fotografia. Verranno selezionati due video artisti e tre fotografi.
Ogni artista può candidarsi solo in una delle due sezioni e deve presentare un progetto creativo in cui descrive ciò che intende realizzare, con video o fotografia.
Il progetto deve avere come punto di partenza l’ospedale di Tosamaganga, in Tanzania e da lì svolgersi, all’interno o all’esterno dell’ospedale, raccontando la storia di una o più persone che da quell’ospedale sono passate o che lì lavorano, si curano, aspettano.
Tema privilegiato sarà appunto il racconto di chi vive una realtà spesso invisibile, lontana dai riflettori, dove già raggiungere l’ospedale può rivelarsi un’impresa, per le distanze tra villaggi e centro di salute, ma anche per le barriere culturali che spesso fanno preferire altre forme di cura. I trasporti, la scuola, la casa, il cibo, l’acqua, il lavoro, la maternità e il parto sono grandi aree critiche per chi vive in regioni dell’Africa sub-sahariana e possono avere un impatto forte anche sulla salute.
Chiediamo agli artisti quindi di indagare questa realtà, di scovare storie originali e raccontarcele con la propria arte.

Come partecipare
Per partecipare ogni artista deve proporre:
-il proprio portfolio, composto da almeno un video per chi si candida nella sezione relativa e da un progetto fotografico tematico composto da almeno 20 scatti per chi si candida nella sezione fotografia.
-il proprio curriculum vitae;
-il modulo di partecipazione compilato e firmato;
-un progetto creativo che descriva ciò che si vuole realizzare sul campo (il progetto va scritto sul modulo allegato, deve avere un titolo e un’idea progettuale espressa in massimo 2000 battute spazi inclusi).
I materiali vanno inviati a Medici con l’Africa Cuamm come indicato nel sito
www.mediciconlafricacuamm.org/contest (oppure www.doctorswithafricacuamm.org/contest).
Il termine per la consegna è: venerdì 15 marzo 2013, ore 12.

Chi può partecipare
Il contest è aperto a giovani artisti dai 18 ai 35 anni con cittadinanza europea e con conoscenza della lingua inglese.
Tra tutti gli artisti partecipanti ne verranno selezionati 5, 2 per l’area video e 3 per l’area fotografia.
La selezione terrà conto dei seguenti criteri:
-qualità del portfolio presentato (6 punti);
-qualità creativa del progetto presentato (2 punti);
-sintonia del progetto presentato con i valori e l’immagine di Medici con l’Africa Cuamm (2 punti).

La selezione verrà effettuata nella sede di Medici con l’Africa Cuamm entro il 29 marzo 2013 da una giuria composta da Enrico Bossan (direttore artistico), Anna Talami (Medici con l’Africa Cuamm), Chiara Di Benedetto(Medici con l’Africa Cuamm).
La giuria nominerà 2 vincitori nella categoria video e 3 vincitori nella categoria fotografia e altrettante riserve.
Verranno selezionati al massimo due artisti di uno stesso paese.
Le decisioni della giuria sono insindacabili e inoppugnabili.
I vincitori saranno contattati ai recapiti indicati nel modulo di partecipazione sia via e-mail sia via raccomandata A/R.

Premio del concorso
I 5 artisti selezionati avranno la possibilità di partecipare a un masterclass in Tanzania in cui perfezionare il proprio progetto e realizzare un prodotto multimediale con il supporto di un direttore artistico senior (Enrico Bossan); il workshop si terrà a Tosamaganga e prevede 5 giornate di formazione e realizzazione del proprio progetto artistico, a partire dall’analisi e discussione dell’idea fino alla realizzazione vera e propria. A ogni artista verrà offerto assicurazione, visto e volo con partenza dalla capitale del proprio Paese a Dar, città principale della Tanzania. Il viaggio durerà complessivamente 8 giorni (3 di viaggio e spostamenti, 5 di formazione).
I materiali prodotti durante il masterclass saranno poi rielaborati e perfezionati da Enrico Bossan, con la collaborazione di ogni creativo, per essere presentati in contesti nazionali e internazionali. A ogni artista inoltre verrà dato un attestato di frequenza.

Accettazione
Gli artisti selezionati avranno 10 giorni di tempo dalla ricezione della raccomandata per accettare di prendere parte al progetto. Per accettare dovranno compilare e firmare il modulo che verrà loro spedito.
Se entro 10 giorni un artista non accetterà, subentrerà al suo posto l’artista classificato alla posizione successiva della stessa categoria. Quest’ultimo avrà 7 giorni per accettare dal momento in cui riceverà la raccomandata.
Per partire l’artista dovrà portare la propria strumentazione.

Agenda
Venerdi 15 marzo 2013 – ore 12: termine per l’iscrizione al concorso. Entro questa data vanno consegnati i materiali per partecipare.
Entro Venerdi 29 marzo 2013: la giuria identificherà 5 artisti selezionati (2 per l’area video, 3 per l’area fotografia) e comunicherà loro di essere stati selezionati.
Entro il 13 aprile 2013: gli artisti selezionati devono accettare di prendere parte al progetto e quindi partire per la Tanzania. In caso di mancata accettazione, verranno ripescati gli artisti classificati nelle posizioni successive e ognuno di loro verrà contattato e avrà una settimana di tempo per accettare.
Maggio 2013: missione di 8 giorni in Tanzania, a Tosamaganga, per realizzare il progetto. Le date esatte della missione verranno confermate solo dopo la selezione degli artisti vincitori. Si garantisce un preavviso di almeno 1 mese.
Da giugno 2013 a settembre 2013: fase di post-produzione coordinata dal direttore artistico con il supporto dei giovani artisti
Ottobre 2013/dicembre 2013: presentazione dei progetti realizzati in varie sedi in via di programmazione.

Uso delle opere selezionate:
I video e i progetti fotografici realizzati rimangono di proprietà dell’artista ma potranno essere utilizzati, a titolo gratuito e in perpetuo, da Medici con l’Africa Cuamm per le proprie attività di comunicazione istituzionale, fatto salvo l’obbligo di citare sempre il nome dell’autore.
La partecipazione al concorso implica, da parte del partecipante, l’accettazione incondizionata del presente regolamento. Per qualunque controversia sarà competente il foro di Padova.
Medici con l’Africa Cuamm
Medici con l’Africa Cuamm è la prima ong in campo sanitario riconosciuta in Italia e la più grande organizzazione italiana per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane.
Realizza progetti a lungo termine in un’ottica di sviluppo, intervenendo con questo approccio anche in situazioni di emergenza, per garantire servizi di qualità accessibili a tutti.
Da sempre attivo nella sensibilizzazione, Medici con l’Africa Cuamm promuove il concorso “èAfrica” alla ricerca di nuovi linguaggi per interpretare la propria identità e descriverne attraverso nuove forme artistiche il proprio campo di intervento. I prodotti che verranno realizzati nel corso del progetto verranno infatti utilizzati per  campagne della ong e gli artisti verranno tenuti in considerazione.
Il concorso è realizzato con il sostegno della Comunità Europea nella cornice del progetto Equal opportunities for health: action for development”.
Enrico Bossan
Fotoreporter e direttore artistico, è stato critico artistico di festival internazionali come lo Huston Photo Fest, il PhotoEspana, Le Recontres d’Arles, Moscow Portfolio Reviews e giurato in premi come il Pictet Award, Descubrimientos di PhotoEspaña e del Premio FFF di Fabrica and Forma, del quale è stato anche il fondatore.
Come direttore artistico ha collaborato con il New York Photo Festival 2011 e dal 2005 è direttore del dipartimento fotografica a Fabrica e direttore editoriale del Magazine Colors. Dal 1998 inoltre collabora con Medici con l’Africa Cuamm con cui ha sviluppato progetti fotografici, espositivi e editoriali di comunicazione sociale.

Per informazionicontest@cuamm.org